STRAPPO

come lacerazione, come allusione all'interruzione della comunicazione; tentativo di riaccostare unicamente per sottolineare l'impossibilità di ricomposizione dell'immagine di partenza; rivelare gli strati sottostanti, stimolare l'attenzione per le parti scomparse.


Firma Gianna
il prezioso ausilio delle luci radenti, gli conferisce una qualità tridimensionale che approfitta pienamente del sottosquadro dello stiacciato per costruire - in profondità - volumi minimali a volte qualificati da appuntiti cunei di colore

Lia De Venere
1999

Tutta la produzione artistica della Maggiulli sta a dire che la realtà non è quello che appare. Di qui l'azione di scavo perseguita con tenacia da anni, nel tentativo di fare affiorare ciò che si nasconde sotto l'apparenza.

Marisa Di Bello
Nel Mese Periodico di Attualità Culturale - 2016

Una presenza discreta la sua, ma di costante rilievo identitario in Puglia

Pietro Marino
La Gazzetta del Mezzogiorno - 2015

Il cartone, materia inerte, scavato, lacerato, tagliato, bucato dalla mano dell'artista, presenta percorsi lineari, divenendo materia viva.

Michele Depalma
Quotidiano Puglia - 2005

In un'epoca di esasperati funzionalismi e determinazioni, Gianna Maggiulli cerca ancora l'autenticità dei sentimenti, come espressione di amore per la vita

Santa Fizzarotti Selvaggi
Segno - 1987

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